La democrazia nel terzo millennio

Nato negli anni Cinquanta
Nato negli anni Cinquanta

La democrazia nel terzo millennio toglie diritti ai lavoratori, ai pensionati poveri e ai pensionandi. Toglie servizi ai cittadini, ai disabili, ai malati, agli indigenti. Aumenta l’età pensionabile anche alle mamme e alle nonne, che devono lavorare fino al limite della vita. Crea una moneta che al cambio con la moneta di prima, vale la metà quando si percepisce lo stipendio o la pensione e vale la metà quando si acquista un servizio, un bene, un genere di consumo. Ma la democrazia del terzo millennio fa anche di più, ora permette che un essere molto ambizioso e vanitoso – al limite dell’emulazione delle brutte copie di un Mussolini, un Franco, un Gheddafi, un Saddam – la faccia propria, la democrazia, non considerando più l’opposizione, per poter andare avanti da solo al comando, con le sue scelte, che quando sono le idee di un singolo uomo, per giunta solo ambizioso e bugiardo, possono essere sbagliate, come è stato dimostrato dalla storia, anche con persone più serie di lui. E come è stato dimostrato, molto recentemente, dal primo governo italiano voluto dai fautori della moneta unica che ci ha strozzato e dalla sua ministra del welfare che ci ha sucato l’anima e i diritti e non sapeva far di conto, lasciando un buco di circa 12 miliardi, ma a sua insaputa, che pagheremo sempre noi, mentre loro scaldano i banchi coi loro sederi corrotti, nei vari parlamenti d’Italia e dell’Europa. La democrazia occidentale, poi, ha abbattuto governi di paesi musulmani per imporre anche a quei popoli, di diversi costumi, di diversa civiltà, il proprio modello. Perché la democrazia occidentale deve sfamare i bisogni dei propri cittadini anche con le loro materie prime, ma deve soprattutto sfamare le caste di potere fameliche a cui non basta solo mangiare il sangue ai cittadini – come facevano i nostri nonni col sangue di maiale (il sanguinaccio) – ma devono mostrare il loro potere con palazzoni enormi e favolosi che ci costano miliardi, e che dicono servano a tutelare la nostra bella democrazia. Mentre la gente muore di fame oppure s’impicca o si spara, o si brucia. I dati ufficiali dicono che nel 2012 i suicidi sono stati 89, nel 2014 sono passati a 201. Ma la democrazia del terzo millennio se ne fotte.
Non è più la battaglia per l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, persa anche perché data per persa subito dai sindacati che, in fondo, in questa democrazia del terzo millennio ci sguazzano pure, con poca o nessuna fatica. Ormai i cittadini, gli uomini, si devono battere per i diritti dell’uomo.

Gaetano Rizza